L’ADOZIONE DI UN CUCCIOLO


Negli articoli precedenti abbiamo spesso sottolineato come la scelta di adottare un cane riguardi tutta la famiglia e che le  maggiori attività di accudimento ricadono sui genitori rispetto ai figli.La responsabilità diventa ancora più accentuata se vogliamo adottare un cucciolo di cane, individuo che presenta tutte le fragilità di un essere in fase di sviluppo fisico e comportamentale, per cui non dobbiamo mai prendere sotto gamba la complessità e la gravità del ruolo che svolgiamo nei confronti di un animale di pochissimi mesi. Infatti, se è pur vero che non è corretto etologicamente prendersi cura di un bambino e di un cucciolo di cane nello stesso modo, è invece corretto avere nei riguardi di entrambi misure di accudimento adeguate. Prima considerazione: MAI adottare un cucciolo che abbia meno di due mesi: l’allontanamento dalla madre ed eventuali fratelli provoca gravi problemi comportamentali. 
La condivisione di esperienze con la famiglia d’origine nelle prime settimane è un bagaglio di informazioni  che il cucciolo apprenderà e di cui farà tesoro per tutta la vita: imparare la corretta gestione del morso, imparare a saper comunicare correttamente, a socializzare, non sono informazioni che noi umani siamo in grado di trasmettere; per quanto possiamo essere esperti ed attenti, non saremo MAI in grado di sostituirci agli insegnamenti di una madre. E’ consigliato conoscere il cucciolo prima dell’inserimento in famiglia, in modo che non si trovi improvvisamente con sconosciuti, ma sia rassicurato da odori e da volti che ha già incontrato.Seconda considerazione: quando il cucciolo è finalmente a casa, prepariamo il suo lettino vicino al nostro. Ebbene si! Se vogliamo adottare un cucciolo, il cucciolo DEVE dormire con noi.
Questo non vale soltanto di notte ma anche di giorno, in quanto, nei primi mesi di vita, la solitudine nel cucciolo può portare a problemi comportamentali; il fatto che possa essere faticoso contenere la sua irrefrenabile energia non può costituire un motivo per lasciarlo da solo. Non va MAI ignorato un cucciolo che piange; noi dobbiamo esserci e gestire la situazione. Questo non vuol dire rimproverare o strattonare un cucciolo o dargliele tutte vinte; vuol dire comprendere di cosa ha bisogno ed intervenire in modo adeguato.La parola chiave dei primi mesi di vita è quindi VICINANZA. Essere vicini vuol dire proteggere, vuol dire insegnare, vuol dire sicurezza, vuol dire ti voglio bene e mi prendo cura di te. 
Una relazione che inizia in questo modo pone le fondamenta per un rapporto di fiducia e di rispetto reciproco. Io riconosco nel cucciolo i suoi bisogni, il cucciolo capisce che può affidarsi a me anche se non sono sua madre. La fiducia che il cane così ripone in me attiva un circolo virtuoso dal quale anche io traggo beneficio. Terza considerazione: il cucciolo ha bisogno di esplorare l’ambiente in modo graduale ed idoneo alle sue capacità, di vivere esperienze positive, le quali lo facciano sentire ben inserito nel mondo.Il cuore della relazione con il cane è imparare a conoscersi giorno per giorno, imparare ad ascoltare cosa ci dice l’altro, il fatto sorprendente è che ci accorgeremo che il cane fa lo stesso con noi, e sarà molto gratificante accorgerci che ci comprenderemo nel momento stesso in cui ci scambiamo uno sguardo.   
A questo punto è assodato che il cucciolo non è il “regalo” di compleanno alla fidanzata o il “regalo”di Santa Lucia per il bambino: Fido non è un braccialetto, Fido non è un cellulare.
Il cane è un essere senziente*, cioè un individuo capace di provare emozioni; il cane è un individuo tutelato dalla normativa nazionale** al quale sono riconosciuti il diritto ad una vita dignitosa, la soddisfazione dei bisogni primari e di specie.
L’adozione di un cane non è soltanto un atto d’amore; liberare un cane dalla gabbia di un canile non è il punto d’arrivo della nostra relazione e non sta in ciò la dimostrazione del nostro affetto verso di lui. Semmai, è l’inizio di un patto che stringiamo insieme, un patto che si basa sulla fiducia reciproca e che durerà tutta la vita.

*Trattato di Lisbona Art.13/2007**Accordo Stato Regioni del 06 Febbraio 2003  http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_normativa_909_allegato.pdf